Intervista a Davide Grilli - Responsabile settore Pallanuoto
1. Che bilancio fai di questa stagione per il settore giovanile della Roma Nuoto?
Il bilancio non può che essere positivo. Con le categorie U14 e U12 ci siamo qualificati al Festival di settembre: un traguardo tutt’altro che scontato, soprattutto in una regione competitiva come la nostra. E lo abbiamo raggiunto contando quasi esclusivamente su una sola piscina di quartiere, a differenza di altre realtà che possono contare su più strutture. Per questo voglio ringraziare non solo la Roma Nuoto, ma anche la proprietà e tutto lo staff del CSC E. Antonelli, che ci supportano con spazi acqua adeguati e libertà di reclutamento, elementi fondamentali per ottenere risultati di questo livello.
2. Cosa ti rende più orgoglioso del lavoro fatto da tecnici, ragazzi e famiglie quest’anno?
Mi ripeto, ma non posso che sottolinearlo ancora: ciò che mi rende più orgoglioso, da qualche anno a questa parte – e ancor di più in questa stagione – è essere riuscito a costruire un sistema che funziona. Un risultato così solido e duraturo può nascere solo da una vera sinergia tra staff, famiglie e ragazzi. A tutti loro va il mio ringraziamento personale.
3. Ci sono stati momenti in cui hai sentito che il progetto Roma Nuoto stava facendo davvero la differenza?
Senza nulla togliere agli aspetti fondamentali – come gli spazi acqua, il reclutamento, la fiducia delle famiglie e la preparazione tecnica – credo che il vero segreto del nostro successo sia il rapporto di stima e affetto che si è creato tra me e Andrea. Ricordo quando, qualche anno fa, lo convinsi a lasciare la pallanuoto giocata per aiutarmi con i ragazzi, mentre era ancora impegnato tra allenamenti e università. Ha provato a portare avanti entrambe le cose… con scarsi risultati (ride). Fortunatamente, ha deciso di fidarsi e oggi ricopre un ruolo fondamentale nella costruzione di quello che siamo diventati.
4. Cosa distingue, secondo te, la “scuola Roma Nuoto” dalle altre realtà?
Non mi interessa fare paragoni con le altre realtà, non è il mio ruolo. Posso però dire con convinzione che la scuola Roma Nuoto, anche grazie al lavoro di Daniele – sempre più autonomo e intraprendente – sta crescendo anno dopo anno. La continuità dei risultati ci rende davvero orgogliosi.
5. Qual è il sogno a lungo termine per questo settore giovanile e quanto siamo vicini a realizzarlo?
“PIAMOSE ROMA!”. Scherzo… non sono un grande sognatore, ho sempre preferito restare con i piedi per terra. I sogni li lascio a Daniele, che è più giovane di me! Io continuo a lavorare ogni giorno per costruire una realtà sempre più solida.